GRASSI SATURI E GRASSI INSATURI

Mai sentito parlare di “grassi buoni”? Tranquilli, non si tratta di un ossimoro.

Prima di affrontare il tema, infatti, bisogna saper distinguere tra grassi saturi (quasi tutti di origine animale; si trovano, ad esempio, nel burro, nelle parti grasse della carne, nello strutto, etc.) e grassi insaturi (generalmente liquidi, presenti perlopiù nel pesce, nell’olio di oliva e nella frutta secca). 

Tra le due classi esiste una netta differenza: i primi sono noti per nuocere alla salute, nel lungo periodo e se assunti con regolarità. In particolare, è dimostrato che chi segue una dieta ricca di grassi saturi, è maggiormente esposto al rischio di alcune malattie cardiovascolari. I secondi, al contrario, hanno numerosi benefici: contrastano l’invecchiamento cellulare, proteggono il sistema cardiovascolare e le cellule del sistema nervoso centrale. Anche in questo caso, tuttavia, bisogna fare attenzione ad assumerli nelle giuste dosi.

La quantità massima consigliata di grassi saturi da consigliare è pari al 10% delle calorie giornaliere. Tuttavia, sarebbe meglio consumarne la minor quantità possibile, proprio nell’ottica di ridurre i rischi ai quali essi sono associati.

I BENEFICI DEGLI OMEGA 3

Fatta questa doverosa premessa, andiamo ad analizzare una specifica classe di grassi “buoni”, gli omega 3, e vediamo perché sono importanti per il nostro organismo.

Gli omega 3 vengono introdotti con l’alimentazione di tutti i giorni consumando adeguate quantità di pesce (i più ricchi sono salmone, tonno, sgombro e pesce azzurro) che a loro volta assimilano questo nutriente nutrendosi di alghe che ne sono naturalmente ricche. Attenzione però: non tutto il pesce contiene delle quantità importanti di omega 3; in linea di massima, quello allevato ne contiene meno.

Un adeguato consumo di Omega 3: contribuisce a contrastare problemi di iperlipidemia (controllo del colesterolo); ha un effetto positivo nello sviluppo del cervello e del sistema nervoso (soprattutto nel feto, nei neonati e nei primi anni di vita) ed uno protettivo per la vista; migliora la circolazione sanguigna e della funzionalità cardiaca.

Il fabbisogno giornaliero di omega 3 è pari allo 0,5-2% delle calorie giornaliere. Una porzione di noci (30g), ad esempio, contiene una quantità di omega 3 sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero. Altre due fonti vegetali importanti sono i semi di lino e la soia, soprattutto se secca.

INTEGRATORI DI OMEGA 3 

Chi non segue un’alimentazione varia e, di conseguenza, fa più fatica ad introdurre omega 3 attraverso il cibo, può fare ricorso agli integratori.

Le nostre Omega 3 caps, ad esempio, sono un ottimo integratore di acidi grassi omega 3. Prodotte da 100% olio di pesce di elevata qualità, contengono 1260mg di omega 3 totali in una porzione da 2 softgels. Ogni capsula, inoltre, è stata arricchita con il 41% del Valore Nutritivo di Riferimento della vitamina E, la quale contribuisce alla protezione delle cellule dal danno ossidativo.

Per chi cerca, invece, un’alternativa alle classiche capsule, Weider ha formulato anche la versione Gummies, un integratore a base di omega 3-6-9 in formato caramelle gommose al gusto lime. Realizzate con olio di perilla e semi di lino, sono a base di pectina, il che le rende adatte a vegetariani e vegani. Non contengono dolcificanti artificiali né glutine.

PER RIASSUMERE:

-          Impara a distinguere gli acidi grassi saturi (quelli “cattivi”, quasi tutti di origine animale) da quelli insaturi (presenti perlopiù nel pesce, nella frutta secca e nell’olio d’oliva)

-          Gli acidi grassi buoni contrastano l’invecchiamento cellulare, proteggono il sistema cardiovascolare e le cellule del sistema nervoso centrale

-          Il fabbisogno giornaliero di omega 3 è pari allo 0,5-2% delle calorie giornaliere

-          Chi non riesce ad assumere una quantità sufficiente attraverso l’alimentazione può ricorrere agli integratori, come quelli a base di omega 3

-          In ogni caso, è bene non superare le quantità consigliate, in particolar modo nel caso in cui utilizzano complementi alimentari (capsule), poiché si potrebbero generare effetti collaterali quali eccessiva fluidità sanguigna ed episodi emorragici (soprattutto se si seguono terapie con anticoagulanti)